Sostenibilità e vino vegano: la cantina di Ramuscello cresce
Il Messaggero Veneto, con un articolo a firma del giornalista Maurizio Cescon, dedica ampio risalto al nuovo Piano Industriale della Cantina di Ramuscello e San Vito.
Investimenti tecnologici e attenzione all’ambiente che ci circonda (Sostenibilità), saranno i cardini per il futuro aziendale.
Nel piano industriale previsto un ampliamento degli spazi di produzione. Sarà realizzato anche un centro di spumantizzazione per Prosecco e Ribolla.
C’è anche la produzione del vino vegano, per conto di un importante marchio nazionale, tra i fiori all’occhiello della cantina di Ramuscello. Rossi e bianchi che non abbiano nulla a che fare con sostanze di derivazione animale, infatti, cominciano a essere richiesti anche da alcune esigenti tipologie di consumatori.
«Grazie ai nostri rigidi protocolli di lavorazione - spiega il direttore generale della cooperativa Rodolfo Rizzi che è anche presidente di Assoenologi - riusciamo a produrre vino vegano. Rispetto ai vini convenzionali, i vegani non possono avere nessun tipo di coadiuvante, come i chiarificanti di origine animale che sono l’albumina d’uovo, la caseina e i caseinati, la colla d’ossa, la colla di pesce, la gelatina. Ovviamente, nella realizzazione di vini vegani è vietata l’aggiunta di qualsiasi derivato di origine animale in ogni fase di produzione».
Ma l’attività della cantina di Ramuscello, la terza più importante in regione con i suoi 150 soci che lavorano circa 800 ettari di terreni nella Destra Tagliamento, sconfinando anche in Veneto e nel Codroipese, non si ferma certo qui. Il riconfermato presidente Gianluca Trevisan ha elaborato un ambizioso piano industriale che prevede, nell’arco di 5 anni, ingenti investimenti che si riassumono nell’acquisizione di un’area per l’ampliamento aziendale, nell’aumento della capacità lavorativa interna con l’inserimento di nuovi serbatoi per la vinificazione, nell’incremento, attraverso l’acquisto di moderne attrezzature, della capacità produttiva e qualitativa dell’uva lavorata, della creazione di un centro di spumantizzazione, sia per la valorizzazione delle bollicine interne (Prosecco, Prosecco rosè e Ribolla gialla) sia per dare un servizio agli imbottigliatori esterni oggi, più che mai, alla ricerca di vini di qualità sempre più elevata.
E proprio la ricerca della sostenibilità è un mantra che coinvolge tutta l’azienda. «Dal 2019 è partito un interessante programma di riqualificazione - dice il presidente Trevisan - coinvolgendo oltre il 75% dei vigneti controllati dalla cooperativa. Il progetto di “Sostenibilità ambientale”, denominato Sqnpi (Sistema di qualità nazionale di produzione integrata), regolamentato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, è stato potenziato nel corso del 2021 al fine di raggiungere la quasi totalità della produzione vitivinicola legata alla cantina. Nel 2020 abbiamo ottenuto, da parte dell’Ente certificatore Ceviq, la certificazione Sqnpi. Per ottenere questo importante risultato l’intera produzione viticola, dalla campagna all’imbottigliamento, è seguita direttamente dagli uffici tecnici della cantina che, grazie alla presenza in vigneto di due agronomi, stanno migliorando le pratiche al fine di ottenere il minor impatto ambientale».
Con la vendemmia 2020 Ramuscello ha raggiunto i 120 mila quintali di uva lavorata, il 50% circa di Pinot grigio, il resto Prosecco, Ribolla gialla e qualche autoctono come Friulano, Refosco dal peduncolo rosso e Verduzzo. –